CRONACA

20742Sulmona

Polo scolastico unico, il Comune ci ripensa

La struttura di via XXV aprile potrebbe essere divisa in due lotti. Il sindaco: "Preferiamo scuole di prossimità, specie per le materne"

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E’ un importante ripensamento quello annunciato oggi dal sindaco Annamaria Casini e dall’assessore Mario Sinibaldi, una nuova e diversa idea di logistica delle scuole che cambia il piano delle opere pubbliche e riapre il dibattito sull’edilizia scolastica. Il terremoto di Amatrice ha dato insomma una scossa anche al progetto di realizzazione del polo scolastico unico, quello cioè già deliberato in via XXV aprile, e che avrebbe dovuto con 4 milioni di euro di spesa, riunire sette scuole materne in un’unica grande struttura.
“Sarebbe più opportuno realizzare scuole di prossimità, più che un polo unico - ha detto il sindaco - magari dividendo il progetto del polo unico da 300 posti in due strutture più piccole dislocate in diverse zone della città. Questo consentirebbe di non snaturare la funzione di prossimità che le scuole, specie quelle materne, debbono avere”. Sulla stessa linea anche l’assessore Mario Sinibaldi che, d’altronde, già in consiglio comunale, sollecitato dalle posizioni di Sbic, aveva espresso la sua posizione, tirandosi dietro le ire di una parte della sua maggioranza, quella in particolare legata all’ex amministrazione comunale di Giuseppe Ranalli che l’idea del polo unico l’aveva messa in campo in modo convinto.
Durante questo difficile mese seguito al sisma di Amatrice, d’altronde, l’amministrazione comunale ha avuto modo di toccare con mano le esigenze delle famiglie e delle scuole, cercando e in alcuni casi inventandosi soluzioni alternative che lunedì, con la riapertura di tutte le materne, avranno raggiunto “un quadro ottimale, seppur temporaneo, che ci permetterà - ha detto la Casini - di procedere alla fase due e di ripensare complessivamente la mappa della logistica scolastica”.
Entro Natale dovrebbero arrivare i Musp in affitto (100mila euro per tredici mesi, all’80% pagati da Fossa) che ospiteranno gli studenti della Masciangioli e della Collodi, nella cui scuola di viale Mazzini i lavori dovrebbero partire a breve (la prossima settimana dovrebbe essere firmato il contratto).
E poi, soprattutto, in questi tre mesi saranno avviati i lavori di rinforzo di alcune scuole materne (via Trento, Bagnaturo e forse via Crispi) che consentiranno di restituire, come promesso, alla Curia gli spazi presi in comodato d’uso. Gli interventi riguarderanno anche le scuole destinate alla chiusura se il nuovo polo scolastico unico dovesse andare in porto: un segnale in più, insomma, che sul “casermone” di via XXV aprile il Comune ci ha ripensato.


postato il 15/10/2016 alle ore 18:44

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Commenti
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Postato da genoveffa alle 10:31 di domenica 16 Ottobre 2016
Questo ci insegna che bisogna partire dalla base , sentire prima quali sono le necessità,analizzarle e poi progettarle per realizzarle.Ciò in ogni campo,ma maggiormente nella costruzione delle scuole dell'infanzia.



Postato da aldofontana alle 14:41 di domenica 16 Ottobre 2016
La riscoperta dell'acqua calda. Per informazioni su come progettare le scuole consultare il D.M.18.12.1975, che dovrebbe essere noto anche a chi ha espresso il parere tecnico (ex ar.49/L.267)sul "polo unico".




 

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