20011Sulmona
No Snam, i candidati sottoscrivono la battaglia
Incontro ieri tra i sei candidati a sindaco e i comitati per l'Ambiente. Sottoscritto un documento d'impegni
Alla fine hanno firmato tutti, tutti contrari al metanodotto e alla centrale Snam, a gas o elettrica che sia. Tutti contrari e disposti a dimettersi (come fatto inserire dal candidato di Sbic, Alessandro Lucci) in caso non venissero adempiuti gli impegni presi: deliberare di nuovo e subito un documento del nuovo consiglio comunale di contrarietà all’opera, non adottare atti che possano favorire l’insediamento, pressare la Regione affinché mantenga il diniego sull’intesa con lo Stato e ricorrere in tutte le sedi legali in caso di imposizione da parte del Governo.
Il copione era scontato, ieri, all’incontro convocato dai comitati per l’Ambiente alla Comunità montana peligna: figurarsi se un aspirante sindaco potesse tirarsi indietro davanti alla richiesta dei cittadini. Non sotto campagna elettorale, certo. La differenza, più che altro, l’ha fatta la convinzione con cui i sei hanno detto il loro no: chi convinto, chi addirittura commosso, chi un po’ tiepido e “fatalista”: se il Governo lo impone, insomma, cosa si può fare.
Non sono mancate scintille tra i candidati e in particolare quelle accese da Elisabetta Bianchi e mirate ad illuminare le contraddizioni della coalizione della sua collega in corsa Annamaria Casini: “Gerosolimo è favorevole alla centrale elettrica - ha raccontato la Bianchi - così disse quando io, Lucci e i comitati eravamo a presidiare il governatore D’Alfonso e la Regione per evitare che si abbassasse la guardia. E poi vorrei che il documento d’impegni fosse firmato anche da tutti i candidati consigliere, visto che tra le fila di qualche grande coalizione c’è qualche ex che si è detto disposto a tornare indietro”.
Di “battaglia per la democrazia” ha parlato Alessandro Lucci, che ha sottolineato la necessità di “ricostruire intorno a questa il senso di comunità. Come sindaco potrò fare qualcosa, come collettività possiamo fare molto: perché il costo dei ritardi è una voce che preoccupa la Snam”.
Anche per Domenico Capaldo (Sel) “quella della Snam è la madre di tutte le battaglie e che va unita a quella più generica della vertenza territoriale che riguarda l’autostrada, le ferrovie, l’ospedale”.
Annamaria Casini è preoccupata invece per “le ricadute sulla vocazione turistica, agricola e ambientale del nostro territorio”, mentre per Bruno Di Masci “va tenuta la barra dritta, consapevoli che potrebbe esserci una imposizione dal Governo”.
Invita infine alla mobilitazione Alberto Di Giandomenico: “Non basta ricordarsi della Snam quando c’è campagna elettorale, bisogna essere presenti, mobilitare la cittadinanza, far sentire la propria presenza”
Per i sei candidati oggi l’incontro (ore 17) con gli imprenditori e i commercianti al Cescot. La campagna elettorale getta in ogni orticello il suo seme.
postato il 26/5/2016 alle ore 10:49