EDITORIALE

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La carta immobile



Documento senza titolo


"E che vu fa, purtroppo le cart nn s muvn", lo dice in dialetto il componente dell’esecutivo del Comune di Sulmona che, per opportunità, lasciamo anonimo. Con le braccia allargate come in segno di sottomissione al destino baro, come una preghiera al Padrenostro.
Le carte non si muovono a palazzo San Francesco, le cose che si è in agenda di fare non si fanno, gli annunci rimangono tali e la città non si muove. Come le carte.
L’elenco è lungo, almeno quanto i bollettini di pagamento del 27 del mese, dei compensi aggiuntivi per le posizioni organizzative, delle fatture pagate alle cooperative che forniscono servizi esterni. Gli stipendi, quelli si che si muovono. Regolari e puntuali a pagare se stessi. Distratti e titubanti a far risarcire le casse pubbliche.
Come il caso dell’ex custode dell’Incoronata che, a tre anni e mezzo dalla scadenza della convenzione e dopo una sentenza (emessa il primo giugno scorso) di condanna da parte del tribunale di Sulmona (al rilascio immediato degli immobili e al pagamento di circa 100mila euro di arretrati), continua ad operare e alloggiare sulle spalle del patrimonio comunale: un ristorante da 500 metri quadrati e una casa parcheggio. Senza averne alcun diritto, senza pagare un solo euro in cambio. Per il legale del Comune, però, è meglio addivenire ad una transazione, per recuperare il possibile. Anche se quella transazione è ridicola e mortificante: 12mila euro per gli arretrati (in 24 rate) e 1.200 euro al mese per l’affitto dei locali, tutti e due. “Significa rimanere in bilico tra illegittimità e illegalità”, mette nero su bianco il funzionario del Patrimonio, che ricorda come il pagatore comunque è un cattivo (anzi non pervenuto) pagatore e come, comunque, dell’alloggio l’ex custode non avrebbe alcun diritto. Con tutti quelli che sono fuori casa, tra l’altro, e che attendono ancora il regolamento di assegnazione delle case parcheggio. Anche questo, rimasto tra le carte che non si muovono. Come il piano acustico, il ponte di via Gorizia, la rotonda delle Marane.
Per non parlare delle gare d’appalto, queste sconosciute: quella europea per la refezione scolastica che va avanti a suon di piccole e medie proroghe, quella per il cinema che resta chiuso, quella per gli impianti sportivi su cui vige il caos assoluto.
”E che vu fa...”


postato il 7/11/2015

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Commenti
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Postato da genoveffa uno alle 16:10 di mercoledì 11 Novembre 2015
"e che vu fa "? Voglio fare la rivoluzione e mandare all'aria tutte quelle carte,ma con chi?




 

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