15144Sulmona
Senza stipendio si dimettono per giusta causa. La proprietà: "Stiamo pagando"
E' quanto sta accadendo ai dipendenti della casa di riposo di Palazzo Mazara che si sono auto licenziati per non aver ricevuto i compensi. Mariotti: "Non è vero, stiamo pagando tutti e abbiamo un debito di soli 48 mila euro in tutto"
I dipendenti della casa di riposo di Palazzo Mazara sono stati costretti a dimettersi per giusta causa, “in quanto non sussistono garanzie e prospettive future all’interno della struttura”, dichiara il delegato Cisl Funzione Pubblica, Marcello Ferretti.
La struttura, inaugurata nel 2012,è stata ristrutturata dalla società “Progresso Srl”, con la supervisione della Soprintendenza, ed adibita a residenza per anziani, della cui gestione si è occupata la stessa società. Spiega la Cisl Funzione Pubblica: “La casa di riposo fin da subito ha manifestato difficoltà verso i dipendenti pagando saltuariamente gli stipendi. I dipendenti hanno ricevuto le loro spettanze solo fino al mese di febbraio 2013 e fino ad oggi hanno sempre lavorato senza avere alcun rientro economico. In questi mesi ci sono stati diversi incontri con i rappresentanti dell’amministrazione della Progresso srl, ovvero l’ingegner Pasquale Franciosa e il presidente della Ascom Fidi, Claudio Mariotti. Incontri purtroppo che non hanno avuto alcun esito positivo. Per questo nel mese di ottobre 2013 è stato proclamato lo stato di agitazione ed avviata la procedura di raffreddamento”.
A novembre dello scorso anno si è svolto un incontro presso la prefettura dell’Aquila, a cui hanno partecipato i rappresentanti dei lavoratori, la Cisl Funzione Pubblica e i rappresentanti della società e durante il quale è stato sottoscritto un accordo che però non è stato rispettato.
L’accordo prevedeva il pagamento immediato del 35% degli stipendi dei 10 dipendenti, il restante 65% avrebbe dovuto essere pagato in due trance, la prima entro il 31 gennaio e la seconda nella restante parte dell’anno, in otto rate. Conclude Ferretti: “Nonostante tutte le rassicurazioni, i dipendenti ad oggi hanno ricevuto solo il 35% del pregresso e non il pagamento dei restanti mesi lavorati. La situazione è diventata grave ed insostenibile. Per questo chiediamo l’adempimento degli accordi presi in prefettura e la salvaguardia dei posti di lavoro. La società Progresso Srl deve indicare con chiarezza quali sono le prospettive future della struttura”.
Il responsabile della struttura, però, non ci sta e smentisce quanto affermato dalla Cisl: "I debiti verso i dipendenti sono solo di 48 mila euro complessivamente - spiega Claudio Mariotti - ci siamo messi a ruota a pagare mese per mese quanto dovuto, e queste voci e maldicenze sulla nostra struttura non aiutano a superare un periodo difficile di un'impresa che, al contrario, ha grandi potenzialità e che oggi incassa 25 mila euro al mese e potrebbe raddoppiare il suo fatturato"
sdb
postato il 28/3/2014 alle ore 17:34